Locke: la concezione dello Stato e l’affermazione della tolleranza
LOCKE E L’INDAGINE CRITICA DELLE FACOLTÀ CONOSCITIVE
RAGIONE ED ESPERIENZA
Locke é considerato il principale teorico del pensiero liberale e democratico moderno. Le sue idee politiche ebbero molta importanza in tutta Europa e influenzarono i Padri della dichiarazione d’ indipendenza e della Costituzione degli Stati Uniti d’America. Locke può essere quindi considerato un autore fondamentale della cultura occidentale in particolare per la celebre Lettera sulla tolleranza, considerata un manifesto della libertà religiosa e di pensiero.
Nell’opera Il Patriarca, o il potere naturale dei re, Robert Filmer giustifica il potere assoluto del re affermando che questo deriverebbe per eredità da Adamo, a cui Dio avrebbe dato l’autorità. Locke smonta questo pregiudizio e mostra l’assurdità dell’assimilazione dell’autorità politica e paterna.
STATO DI NATURA E CONTRATTO SOCIALE
Qual é la natura dello Stato?
Locke inizia le sua riflessione partendo dalla definizione dello stato di natura: ovvero l’ ipotetica condizione originaria in cui si trovano gli uomini quando ancora non sono disciplinati da norme.
Locke ha una visione positiva della natura umana infatti non crede che i soggetti dello stato di natura siano esseri asociali e amorali ma individui illuminati dalla ragione. Gli individui possiedono una legge morale che deriva da Dio e prescrive il rispetto di tre diritti specifici:
• La vita
• La libertà
• La proprietà
Lo Stato di natura é quindi una dimensione in cui vige una norma razionale che assicura una vita pacifica e armoniosa e stabilisce fin dove può estendersi la libertà di ciascuno. Locke ammette che manca la garanzia del diritto: quindi chiunque potrebbe prevaricare sugli altri. Gli individui devono quindi stipulare un contratto di natura sociale definito contrattualismo.
Esso comporta due accordi:
• pactum unionis —> con cui le persone si riuniscono in una società civile
• pactum subiectionis —> con cui le persone decidono di sottomettersi a un’autorità
Per Hobbes il contratto era uguale alla sottomissione dei cittadini al sovrano.
Per Locke invece lo Stato nasce per tutelare i diritti naturali e inviolabili di ciascuno di essi e dunque la sua autorità é limitata al rispetto della legge.
LA PROPRIETÀ PRIVATA
Tra i diritti naturali dell’uomo Locke parla della proprietà privata. L’uomo ha il diritto inalienabile di godere e disporre dei suoi beni. La terra non produce spontaneamente i suoi frutti, ha bisogno della manipolazione dell’uomo e i prodotti devono appartenere a chi compie il lavoro.
La proprietà non é quindi un privilegio acquisito, ma il frutto dell’azione umana. Locke riconosce anche i limiti della proprietà privata infatti segue l’ispirazione cristiana affermando che gli uomini non devono appropriarsi delle cose smodatamente, perché priverebbero agli altri ciò che serve per la sopravvivenza.
Per Locke la proprietà privata non é costituita soltanto dai possedimenti materiali ma anche dalla libertà e dagli averi e la società politica nasce per tutelare tale diritto.
I PRINCIPI FONDAMENTALI DEL LIBERALISMO
I principi che ispirano il filosofo e che si trovano alla base delle Costituzioni dei paesi democratici:
1. Il potere politico si fonda sul consenso dei cittadini
2. Lo Stato non può governare in modo arbitrario
3. Il potere legislativo deve essere separato da quello esecutivo
Nel la riflessione di Locke il potere legislativo ha una superiorità rispetto a quello esecutivo: se fossero le stesse persone a fare le leggi e a farle eseguire probabilmente non ubbidirebbero ad esse e le formulerebbero in base ai loro interessi.
LA TOLLERANZA RELIGIOSA E LA SEPARAZIONE TRA STATO E CHIESA
Un altro pensiero di Locke é quello della tolleranza religiosa. Le idee di Locke sono della massima importanza e rappresentano una delle eredità più significative del pensiero occidentale moderno. Nella Lettera sulla tolleranza Locke sancisce la netta separazione tra Stato e Chiesa.
Il potere politico nasce e ha lo scopo di “fare leggi” e di “farle osservare”. Le finalità delle istituzioni religiose sono l’opposto perché rispondono ai bisogni spirituali degli uomini di fede.
LE DIVERSE SFERE DI COMPETENZA DI CHIESA E STATO
La Chiesa é una società libera e volontaria e il suo fine é aiutare coloro che ne fanno parte e ottenere la salvezza dell’anima. Le uniche armi di cui dispone sono quelle “spirituali”. Solo se un membro trasgredisce alle regole può procedere all’espulsione. La scomunica non può privare il cittadino dei beni civili che sono in possesso privato inalienabile.
Il re invece deve garantire la libertà di culto e non può imporre ai sudditi il proprio credo perché non esiste una religione superiore all’altra e non si può imporre con la forza.
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