La prospettiva materialistica

LA PROSPETTIVA MATERIALISTICA


L'UOMO COME ESSERE NATURALE E CORPOREO

Tutta la dottrina di Hobbes è incentrata sulla convinzione secondo cui gli individui sono animati dall’egoismo in una condizione di perenne conflitto di tutti contro tutti. Tale concezione deriva dalla prospettiva materialistica con cui Hobbes guarda all’uomo. 


Per il filosofo infatti non solo le funzioni fisiologiche ma anche quelle mentali possono essere spiegate in termini esclusivamente materiali senza ricorrere a principi spirituali. La sensazione a sua volta è spiegata in termini di movimento dei corpi. Hobbes studia l’attività dell’intelletto come una macchina calcolatrice opera sui segni linguistici collegando tra loro i nomi attribuiti convenzionalmente alle immagini delle cose.


DOMANDE PAGINA 223

1) Per Hobbes, tutte le sensazioni sono fondamentalmente materiali e fisiche, e tutto ciò che percepiamo è il risultato di stimoli fisici che agiscono sul nostro corpo. La comprensione delle sensazioni per Hobbes è parte integrante della sua visione materialistica del mondo e della natura umana.

2) Hobbes sostiene che l'immaginazione ha origine dalla memoria delle sensazioni precedenti e opera attraverso la capacità della mente di richiamare e riprodurre queste esperienze sensoriali passate.


SCIENZA E LINGUAGGIO

Hobbes pensa che la scienza non rispecchi la realtà ma se soltanto un reticolo di concetti convenzionali. L’uomo infatti non può conoscere le cause dei fenomeni, perché l’autore del mondo fisico è Dio. Secondo il filosofo non si dà vera conoscenza (e dunque scienza) della natura e la ragione non può elaborare che concetti individuali delle cose. 

Hobbes osserva che l’invenzione della stampa benché ingegnosa non è una gran cosa. Grazie al linguaggio infatti possiamo pensare di esprimere il nostro pensiero. Il linguaggio svolge due importanti funzioni, innanzitutto serve designare le cose in modo tale che l’uomo possa sempre ricordarle e richiamarle alla memoria. In secondo luogo serve a far comprendere agli altri le cose che pensiamo.


LE PAROLE COME SEGNI

Le parole sono state chiamate dagli antichi signa cioè “impronte“, “tracce“, segni convenzionali che hanno il compito di indicare i concetti delle cose. Ci sono parole che significano cose individuali e singolari altri che invece si riferiscono a molte cose

Hobbes ritiene che un nome universale è attribuito a molti elementi per la loro somiglianza rispetto a qualche qualità. Hobbes si concentra sul tema del linguaggio perché sono proprio le parole che consentono alla ragione umana, intesa come macchina calcolatrice, di operare quella generalizzazione necessaria alla costruzione dell’edificio della scienza e più in generale della conoscenza.


DOMANDE PAGINA 225

1) Per Hobbes, la scienza e il linguaggio sono strettamente legati: il linguaggio permette la trasmissione e la condivisione delle scoperte scientifiche, mentre la scienza, attraverso il suo rigore e chiarezza, può influenzare e migliorare la precisione del linguaggio stesso.

2) Per Hobbes, un "universale" è un concetto o un'idea generale che si applica a più individui o casi specifici. Gli universali sono concetti astratti che rappresentano categorie o caratteristiche comuni a più oggetti, persone o situazioni.


I PRINCIPI DELLA REALTA': CORPO E MOVIMENTO

Nel sistema di Hobbes tutta l’attività mentale é ricondotta alla sensazione e al movimento: da queste due fattori derivano le immagini delle cose a cui sono attribuiti i nomi che vengono utilizzati e collegati nei ragionamenti. Per Hobbes il pensiero, la volontà e l’emozioni sono riconducibili alla materia corporea, all’azione di essa sul cervello e alla reazione di quest’ultimo che mette in moto il corpo. 

Anche l’anima è corpo: il corpo è l’unica realtà e il movimento l’unico principio di spiegazione dei fenomeni naturali. In questa prospettiva materialistica perfino i concetti di bene e di male sono riconducibili alla corporeità. Il “bene“ non è altro che ciò ciò che l’uomo desidera, “male“ ciò che egli respinge. Il bene favorisce la conservazione fisica dell’uomo il male minaccia la sua sopravvivenza.

Connesso al materialismo antropologico ed etico è il determinismo della volontà sostenuto da Hobbes. Hobbes afferma che non si può parlare solamente di “libertà di fare ciò che la volontà ha deciso” ma di “libertà di volere“. La volontà non è libera ma è intrinsecamente necessitata da motivi che dipendono da oggetti esterni all’uomo. L’uomo agisce sempre necessariamente perché mosso dall’appetito dal timore.


DOMANDE PAGINA 226

1) Secondo Hobbes, l'anima è strettamente collegata al corpo e non esiste come entità separata. Egli sosteneva una prospettiva materialista secondo cui tutto ciò che esiste è fisico e materiale, incluso l'anima.

2) Secondo Hobbes, la libertà è essenzialmente la "libertà di azione". Egli sosteneva che la libertà non consiste nella capacità di fare qualsiasi cosa, ma piuttosto nella capacità di agire senza essere impediti dagli altri. Per Hobbes, la libertà si trova in un contesto sociale e politico.

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